L’unicità del caso di Venosa emerge dalle possibilità che questo centro offre avendo conservato una notevole parte dell’area urbanizzata in antico priva di edilizia moderna; il comprensorio della Santissima Trinità, ricco di testimonianze di una continua occupazione dalla fase repubblicana romana all’età medioevale inoltrata, non ha infatti subito il traumatico inserimento della città moderna ed offre dunque un esempio rarissimo di stratigrafia urbana antica e medioevale indisturbata in un centro moderno.
La particolare disponibilità di questa città a divenire un caposaldo nello studio dell’evolversi dei centri di fondazione antica e vissuti continuativamente fino ad oggi è altresì garantita dalla qualità delle testimonianze monumentali e dalla vasta gamma delle tipologie architettoniche conservate.
I modelli delle di impianti abitativi verificabili nella zona del Santissima Trinità possono tradurre in chiave areale, e dunque completare, i documenti monumentali conservati a livello episodico e parziale negli isolati della città moderna; il rapporto tra gli spazi pubblici e privati nella stessa area-pilota può guidare l’analisi filosofica del parcellario del centro storico; la presenza di impianti specialistici (anfiteatro, terme) è indizio del livello di monumenti che non potevano essere assenti in un centro la cui immagine era di massimo rilievo nell’ideologia della urbanitas antica.
Non diversamente la qualificazione architettonica dei monumenti ecclesiali della zona della Santissima Trinità in vita alla formulazione di problematiche anche nel campo delle testimonianze quasi sempre indirette di analoghi complessi, che altrove hanno lasciato brani monumentali riutilizzati o inglobati in successive superfetazioni, dalla cattedrale al castello.
L’impianto termale, l’anfiteatro e il complesso ecclesiale della Santissima Trinità costituiscono i monumenti principali dell’itinerario archeologico, ma per evitare che si pongano quali episodi isolati nella lettura storica e topografica del comprensorio devono costituire le tappe del continuum della città. In tal senso accanto al plafond del tessuto abitativo assume grande significato la maglia viaria antica che sarà sempre più con il procedere delle ricerche l’elemento di collegamento tra le varie aree del parco, individuando già di per sé il filo del percorso attrezzato secondo il concetto informatore di “capire una città percorrendo le sue strade”.
Fonte: Ente provinciale turismo Potenza
Foto Proprietà: Arch. Mauro Pellegrino