La chiesa incompiuta si innesta sulla cosiddetta chiesa vecchia, in continuità con i muri perimetrali, mantenendone il medesimo asse e le stesse dimensioni trasversali.
È costituita da un corpo longitudinale. previsto a tre navate, con un ampio transetto sporgente ed absidato ed un coro molto profondo, circondato da un deambulatorio con cappelle radiali.
In corrispondenza dell'attacco del transetto con il deambulatorio sono inserite due torrette scalari. Il corpo longitudinale presenta cinque colonne con grandi capitelli con rinunzi ed un pilastro polistilo all'incrocio con il transetto solo sul lato destro, mentre sul sinistro non furono realizzate neppure le fondazioni del colonnato settentrionale. Non fu mai realizzata la copertura.
Cresciuta alle spalle della chiesa vecchia, l'incompiuta resta l'unico caso visibile di un fenomeno che normalmente si doveva verificare quando si costruiva una chiesa nuova sul luogo di una più antica: generalmente si lasciava in piedi la prima, fino al momento in cui la nuova non era in grado di funzionare pienamente.
Molto discusso la datazione del momento, eseguito comunque in un arco di tempo piuttosto ampio, che va dall'età di Roberto il Guiscardo con l'arrivo di un gruppo di monaci direttamente dalla Francia (undicesimo secolo), a quella di Ruggero II o di Guglielmo di Altavilla, con l'influenza francese per il tramite della seconda ondata normanna di Sicilia (dodicesimo secolo).
In realtà questo sistema planimetrico è una soluzione tipica dell'area francese, in cui le soluzioni particolari sono numerosi, mentre in Italia si riscontra in pochi altri monumenti di età normanna, quali le cattedrali di Aversa e della vicina Acerenza, nei quali si intuisce però un impianto comune, attuato con modalità del tutto diverse.
È lecito perciò pensare ad un architetto o protomagister importato dalla Francia nell'ultimo quarto dell'undicesimo secolo, che si avvalse di maestranze e materiali profondamente radicate nella cultura locale. In quest'edificio, per esempio, l'anfiteatro è tutti monumenti della zona hanno fornito, come una cava, materiale già pronto per l'uso al quale viene adeguata tutta la progettazione di dettaglio fatta sul posto.
Anche la planimetria importata sembra trovare terreno fertile in schemi già sperimentati nella stessa area, come quelli del triconco ed del deambulatorio.
Fonte: Ente provinciale turismo Potenza