La costruzione risale al I secolo a.C., (probabilmente nel 43 a.C.), periodo in cui, a causa di una forte deduzione di coloni in Venusia, vi si sviluppò un’intensa attività edilizia. La letteratura locale la indica come “Casa di Orazio”, anche se nel 1935 studiosi e archeologi la identificarono come parte di un complesso termale, che all’origine doveva essere certamente molto più vasto. Essa è composta di due vani: uno a pianta circolare coperto e l'altro a pianta rettangolare mancante di copertura. Il paramento murario esterno mostra resti di opus reticulatum e opus latericium. Sotto il selciato della stradina che conduce al fabbricato, venne alla luce una pavimentazione a mosaico raffigurante un mitologico mostro marino. Al di là del suo valore architettonico, sulla “Casa di Orazio" c’è da dire che, nella sua veste di dimora del grande poeta, essa esercita l'importante ruolo di custode della memoria storica dei venosini e promana una suggestione particolare che gli proviene direttamente dal nome del presunto proprietario
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