E' la festa religiosa più importante dopo la pentecoste per gli abitanti di Venosa. E' comunque cambiato anche il senso e lo spirito con la quale si partecipava in quanto i mezzi moderni oggi danno la possibilità di raggiungere l'Abbazia da tutti i paesi limitrofi in poco tempo.
Una volta in maniera molto folkloristica carri e birocci partivano la notte precedente o addirittura giorni prima la festività dopo un lungo e faticoso viaggio si fermavano a bivaccare sul grande piazzale antistante l'Abbazia e non era raro che in quelle notti il freddo non si facesse sentire per cui i falò improvvisati davano l'impressione di accampamenti gitani.
A questo quadro pittoresco facevano da cornice le bancarelle dei "castagnari" (venditori di ogni sorta di frutta secca) ma la gioia più bella era per i piccini comprare lo yoyò.