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    De Luca Giambattista

    De Luca Giovan Battista

    Dotto avvocato che prese l'abito talare e fu nominato cardinale (1681).

    Questo è uno dei diciannove medaglioni di giuristi che ornano la facciata del palazzo (vedi primo thumbnail). Nel tempo ha ospitato la VENERABILE ARCHICONFRATERNITA DELLE SACRE STIMATE DI ROMA (secondo thumbnail), ma nel primo '500 era la casa dell'avvocato concistoriale Bartolomeo de' Dossi, che si fece ritrarre -sembra- in affreschi di finestre murate (ultimi due thumbnail).

    Escludo però che sia stato questo avvocato a fare realizzare i medaglioni, per motivi cronologici: è menzionato da Francesco Albertino in un libro del 1515 sulle antichità romane, ma almeno De Luca è di età sicuramente posteriore. Dunque sarà stato qualche erede di famiglia che ha voluto così onorare l'attività giuridica dell'antenato.

     

    De Luca Giovan Battista

    Giurista e letterato ( Venosa 1614 – Roma 1683)
    Giovan Battista De Luca nacque a Venosa il 1614. Studiò giurisprudenza a Salerno e Napoli dove si addottorò nel 1635 e dove esercitò a lungo l’avvocatura. Trasferitosi a Roma nel 1654, prese l’abito ecclesiastico, divenne uditore e segretario dei memoriali di Innocenzo XI, che nel 1681 lo creò Cardinale.

    La sua opera fondamentale è il Theatrum veritatis et iustitiae, sive decisivi discursus per materias seu titulos distincti ( 21 tomi, Roma 1669-73), nel quale raccolse e ordinò le materie, le allegazioni forensi e i discorsi da lui tenuti nell’esercizio dell’avvocatura. Del Theatrum curò una riduzione in italiano col titolo Il dottor volgare ovvero il compendio di tutta la legge civile, canonica, feudale e municipale nelle cose più ricevute nella pratica ( 15 libri, 1673) sostenendo contemporaneamente nel Discorso dello stile legale l’opportunità dell’uso dell’italiano nei giudizi.

    Acuto, brillante, dotato di un’ironia pronta e vivace, De Luca è non solo un giurista dotto e moderno, tutto rivolto alla concretezza del consenso e dell’uso dei popoli, ma anche uno scrittore netto e vivo, da collocare tra gli esempi notevoli di prosa tecnica e scientifica del Seicento. Compose molto probabilmente anche Instituta civilia, nonché opere di economia e di finanza.